FRASI TRATTE DALLA CORRISPONDENZA PERSONALE DI MADRE TERESA MICHEL A PERSONE A LEI VICINE.

Madre Michel ebbe un cuore assetato della volontà di Dio. La cercò durante tutta la vita, agli inizi della sua Istituzione, la inseguì tenacemente nelle tappe successive di essa, fino agli ultimi giorni. Un’ansia di perfezione, cioè di amore di Dio, che la sosteneva dava luce ai suoi passi.

Ella visse di Dio.

Ai suoi direttori spirituali

<< O padre, quanto ho bisogno delle sue preghiere per poter conoscere proprio la volontà del Signore e aver la forza di poterla fare! Ho tanto da vincere ancora me stessa!... La croce mi spaventa ancora tanto, e cerco di scuoterla dalle spalle… Sono cattiva, pigra, ingrata, ed amo ancor così poco quel Gesù che dovrei amar tanto, avendo cominciato così tardi ad amarlo, ed avendo ricevuto molto più di altri dalla sua infinita misericordia e bontà… Come potrò recuperare il tempo perduto e che perdo ancora attualmente?... >> (18.7.1898)

<< Noi abituate a combattere, ignoranti affatto della vita religiosa, Lei, Padre, lo sa, ci affidammo ciecamente alla Divina Provvidenza, lasciandoci guidare da Essa come bambine, e seguendola con quella santa audacia che a volte parve e fu anche eccessiva, e ci creò imbarazzi e noie senza fine. Noi eravamo sicure di fare la volontà di Dio, perché ce l’avevano assicurato persine illuminate e pie, a cui avevamo domandato consiglio nei momenti terribili del dubbio e dello sconforto, che pur venivano di frequente… >> (11.5.1924)

<< il Signore permette questi contrattempi, queste contrarietà, queste miserie per tenerci umili e per farci esercitare un poco la pazienza. Sia fata la Sua volontà in tutto e sempre!... Amate, amate, amate e andate a Lui, con confidenza. In Lui solo troverete conforto e pace…>> (19.9.1905)

<< Quando noi facciamo la volontà di Dio, abbiamo la pace, la felicità anche in mezzo alle tribolazioni. Ed io è quello che vi desidero… Non vorrei vedervi senza croci, ma voglio vedervi a soffrire se mai rassegnate e tranquille, persuase che Dio vi ama, perché appunto vi fa gustare un poco del suo calice amaro… Animo, dunque! Sursum corda! È tempo che vi solleviate e che diciate un “voglio” risoluto; sì “voglio farmi santa”, voglio consolare Gesù e riparare per tanti che non l’amano e l’offendono purtroppo in tante maniere… >> (29.9.1905)

<< Io per la prima ho bisogno tanto di imparare ad essere una religiosa e non posso insegnare alle altre quello che non so ancora seguire per parte mia… Ed è perciò che rimango tante volte indietro, perché non oso predicare quello che non so fare… La buona volontà, però, non mi manca e spero di potermi far buona davvero e di non disdire coi fatti alle parole. Oh caro Padre! Quanto ho bisogno di incoraggiamento, di consiglio di aiuto, specie dai Sacerdoti… Guai se mi fermo un momento a pensare sulla vita anormale che faccio… Bisogna che chiuda gli occhi, che vada vanti alla buona, come ho fatto finora, abbandonata completamente alla volontà del mio caro Signore, perché, del resto, perderei la testa, e non saprei più dove tenermi. Ma ho tanta paura di sbagliare, di non seguire abbastanza la Sua volontà, di mancare tanto di fede nella Sua Divina Provvidenza, che sovente mi scoraggio e rimango perplessa sulle decisioni da prendere… Sapesse quanto desiderio ho di obbedire, e come ho bisogno di qualcuno che mi dica, in nome del Signore, la Verità… >> (7.12.1899)

<< Mi trovo avanzata negli anni, epperciò prossima alla fine, e mi sento più debole che mai e sola alla testa d’un’Opera, di cui per quanto sia stata quasi inconscio e ben indegno istrumento, dovrò pure rendere conto. Sono andata avanti così alla cieca, e veramente devo ringraziare il Signore dell’aiuto che mi ha dato con la Sua Provvidenza…>> (29.1.1939)

A consorelle e anime confidenti

<< Le croci non mancano neppure a me, e mi sento stanca, alle volte, tanto esaurita che vorrei lasciare tutto per non pensare più che all’anima mia… Ma poi mi pento, perché mi pare che ci sia egoismo, e così mi getto, con gli occhi chiusi, nelle braccia della Divina Provvidenza, perché faccia lei quello che è meglio per me e per la piccola Opera nostra, che è ancora tanto imperfetta…>> (31.7.1937)

<< Certo, in principio bisogna andare molto caute, figlia mia, e far le cose da poverette, perché nella povertà c’è sempre il Signore, e c’è meno pericolo che l’amor proprio c’inganni e ci faccia fare dei passi falsi…>> (12.5.1900)

<< Per ora non senti che le punture delle spine che ti circondano e non vedi le rose che pure spuntano vicine, ma un giorno te ne troverai tante e belle e odorose trapiantate in Cielo, e benedirai le lagrime con le quali le hai innaffiate su quest’arida terra per farle germogliare…>> (21.10.1912)

<< L’essere religiose non consiste nell’abito, ma nella virtù: …le più care al Signore sono anche le più tribolate…>> (5.12.1905)

<< Le mie speranze sono tutte nelle preghiere…>> (21.7.1898)

Umile donna, senza specifica preparazione alla singolare missione che doveva svolgere, cercò con ansia una mano sicura che la guidasse nell’impresa che pareva soverchiare le sue forze. Il Signore le pose accanto anime sacerdotali e amiche di forte levatura e santità – basti ricordare Don Orione e Don Capra -; ma, a tratti, sembrò levarglieli, lasciandola sola a capire la volontà di Dio, ed eseguirla. Questo fu il suo segreto calvario. Ne trasse però singolare forza per avviare le anime a lei affidate sui sentieri sicuri della obbedienza totale, amorosa.