Sono stati rivisti gli elenchi delle ospiti presenti presso il nucleo operativo San Tommaso e si è pensato con la Suora di dividere in sottogruppi le persone che ne compongono il primo e il secondo al fine di offrire una mirata attenzione alle singole esigenze delle ospiti offendo maggiori stimoli e migliori risposte per mantenere, e quando è possibile migliorare, le capacità individuali.

Le ospiti del primo gruppo, affette  purtroppo da deficit grave, verranno seguite con stimolazioni diverse rispondenti alle loro richieste di necessità; si è pensato di proporre quindi  attività manuali, tattili, visive ed audiovisive abbinato al nuovo progetto in questione.

Confrontandoci con il musicoterapista si è pensato di proporre una nuova attività multidisciplinare in cui si sono scelte dieci ospiti che verranno stimolate con mezzi appropriati per potenziare le residue capacità attraverso mirate osservazioni e progetti individuali.

Le ospiti che partecipano alle sedute multidisciplinari hanno tutte raggiunto gli obiettivi minimi che
erano stati prefissati all’inizio del mese di ottobre, quando abbiamo cominciato con cadenza
settimanale a ritrovarci in due gruppi (45 minuti cadauno circa) da 5 persone.
Nello specifico abbiamo utilizzato il terrazzo di San Tommaso, tutti seduti intorno a un
tavolo con a disposizione alcuni strumenti musicali scelti come predefiniti dal carrello musicale
come maracas, xilofono, tamburi e tamburelli di varie dimensioni, due piastre intonate in RE e LA
con relativi battenti, una coppia di piatti e un piatto sospeso al centro del tavolo.
Dopo ogni seduta è stato compilato un report libero e uno a griglia predefinita estratto
dall’osservazione musicoterapica di E. Boxill, per poter, a fine percorso (10 sedute), dimostrare e
valutare quello che è successo durante i nostri incontri.
Gli obiettivi dei quali si parlava sopra sono:
Santina, Maria Grazia e Giampiera: partecipazione attiva al gruppo, attraverso l’utilizzo di strumenti
musicali e/o canto;
Silvana: riduzione del tremore nel momento in cui si attiva a suonare lo xilofono con conseguente
riduzione dell’ansia e valorizzazione delle sue capacità residue;
Paola Anna: partecipazione continuativa e stabile all’interno del gruppo (non partecipa a nessuna
altra attività proposta), spontanea verbalizzazione di alcuni episodi del suo vissuto legati al setting terapeutico come contenitore/gruppo;
Paoletta: coinvolgimento spontaneo nell’utilizzo dello strumentario (suona le maracas e il
tamburello) e interazione spontanea con le altre ospiti nel gruppo e operatori, valorizzazione della motricità fine;
Giulietta: partecipazione continuativa e stabile, utilizzo strumentario (suona piatti e tamburello),
interazione spontanea con le altre ospiti, utilizzo altre atterezzature “didattiche” proposte durante le sedute;
Elena: aumento molto spiccato della capacità relazionale più sul piano verbale (gruppo piccolo)
che su quello sonoro musicale;
Roberta: partecipazione attiva al gruppo, aumento della capacità relazionale e progressiva
riduzione dei momenti di passività e apatia;
Anna: attivazione di un nuovo canale di comunicazione con l’utilizzo preponderante del tamburo
durante tutta la durata della seduta, che suona però in modo non solistico, lasciando spazio anche
ad altre sue espressioni sonoro/musicali, agli altri e ad alcune verbalizzazioni; innalzamento del
livello di adattamento sociale fuori dal gruppo multidisciplinare con partecipazione spontanea ad un altro gruppo formatosi in concomitanza del periodo natalizio.
Al termine del ciclo di 10 sedute previste seguirà la pubblicazione dei grafici dei risultati ottenuti,
relative conclusioni e proseguimento del trattamento.
Marco Pavan, musicoterapista
Oriana Scalzi, educatrice professionale